sabato 31 marzo 2012

NAPOLI - Ristorante I Primi









Nel corso della nostra ultima sortita enogastronomica, alcuni amici avevano parlato in termini assai lusinghieri di un piatto preparato dal ristorante I Primi: gli spaghetti con i ricci. Era pertanto ovvio che io volessi verificare di persona la veridicità delle loro affermazioni ;-)
E quindi eccoci per l'ennesima volta tutti insieme a bisbocciare, destinazione: I Primi.
Questo locale che si affaccia sul golfo di Napoli riprende nell’arredo i colori e i temi del mare, e naturalmente anche la sua cucina non poteva che essere a base di pesce.
Dopo la calorosa accoglienza ricevuta dal patròn Lucio, abbiamo iniziato la nostra cena con una sfilza di antipasti della casa, serviti in coloratissimi piatti di ceramica di Vietri: calamaretti fritti, alici marinate, cannolicchi, involtini di melanzane, baccalà alla brace (superlativo), più un generoso assortimento di crostacei e molluschi crudi freschissimi.
A tale avvicendamento di portate ha fatto seguito il pezzo forte della serata, la mitica pastasciutta con i ricci di mare, che in questa occasione abbiamo gustato nella versione con gli spaghetti alla chitarra. Questo piatto, pur semplice nella realizzazione, esige assoluta qualità delle materie prime per una eccellente riuscita. Il profumo inebriante che si levava nella sala non lasciava spazio ad alcun tipo di dubbio sulla validità degli ingredienti! Per non parlare del sapore squisito…
Dato che ormai ci eravamo rimpinzati per benino, siamo passati direttamente al dolce. La mia scelta è caduta su una fetta di cassata, arrivata direttamente dalla Sicilia.
Come tocco finale all’insegna della tradizione partenopea, il caffè è stato portato in tavola in una piccola caffettiera napoletana.
La cordialità dei gestori, l’ottima cucina mediterranea e l’equità dei prezzi sono i tratti distintivi di questo accogliente ristorante, e l’esperienza degustativa globale è memorabile.


Ristorante I Primi
Alici marinate
Calamaretti fritti
Cannolicchi
Involtini di melanzane
Baccalà alla brace
Crudi di mare
Scampi crudi
Spaghetti alla chitarra con ricci di mare freschi
Cassata siciliana
Cadeaux pasquale


Ristorante I Primi
Via Mergellina, 1/c – Napoli
tel. 081/7616108

martedì 27 marzo 2012

ALL'ASSAGGIO DI... KYOTO


Se Tokyo è tecnologia, Kyoto è splendore. È storia, è cultura, è fascino, è incanto.
È la città dei mille templi, dei giardini zen e del tè matcha. Quest'ultimo è un tè estremamente pregiato, che si presenta sotto forma di polvere finissima dal colore verde brillante e caratteristico; si ottiene dalle prime foglioline della pianta, cotte al vapore e polverizzate. Il matcha viene utilizzato in diverse preparazioni: come bevanda, oppure come spezia o colorante per altri cibi; è usato anche per la Cerimonia del Tè.
A Kyoto si trovano tantissimi prodotti a base di matcha: dolci di ogni tipo, gelati, granite, frappè, ma anche soba (i tagliolini giapponesi, ne abbiamo parlato nel post dedicato a Tokyo, qui). Per me è stato divertentissimo dilettarmi in assaggi vari, e scovare ogni genere di cibaria dal meraviglioso colore di giada.

Dolci al matcha
Pudding al matcha
Frappè al matcha

Ho già detto che gli snack giapponesi sono praticamente infiniti! Tra quelli più ambiti dai non residenti in Giappone ci sono sicuramente i Kit Kat, realizzati in decine di versioni diverse. Quello al tè matcha si trova solo a Kyoto, e naturalmente ne ho fatto incetta. Devo dire che i souvenir golosi giapponesi sono stati particolarmente apprezzati dai destinatari italiani :-D 

Kit Kat gusto Cheesecake

Ma non ho tralasciato neanche i contenitori! In Italia il tè freddo viene venduto solo in bottiglie di plastica, perciò ai miei occhi lattine e bottiglie di alluminio sono state irresistibili e ho voluto portarmele a casa come ricordo. Il matcha freddo è molto rinfrescante; può essere gustato sia assoluto che con il latte.

Lattine di tè

I dolcetti tipici di Kyoto sono i Yatsuhashi; sono farciti e di forma triangolare. 

Yatsuhashi

Un accessorio molto utilizzato nel paese del Sol Levante è il Furoshiki; si tratta di un pezzo di stoffa decorato che viene impiegato in tantissimi modi diversi: per trasportare i bento, per avvolgere regali, perfino come borsa, debitamente piegato e annodato! Quella dell'impacchettamento in Giappone è una vera e propria arte.

Furoshiki

Il motivo ornamentale che si trova più frequentemente sia sulle stoffe che sugli oggetti è quello del Sakura, il fiore di ciliegio; in pratica è quasi una sorta di fiore nazionale del Giappone, per via della sua forte valenza tradizionale e culturale. È l'emblema dei samurai, è simbolo di buon augurio, e la sua breve durata è metafora della precarietà della vita.

Ventaglio decorato con Sakura

Kyoto è l'antica capitale imperiale del Giappone, e qui si trova il monumento più celebre della nazione: il Kinkaku-ji, o Tempio del Padiglione d'oro. Uno splendore!

Kinkaku-ji, o Tempio del Padiglione d'oro

Ed è anche la città dove è più facile incontrare geishe (intrattenitrici) e maiko (apprendiste). Si contraddistinguono per il classico abbigliamento tradizionale e per il trucco elaborato. Io ne ho incrociate alcune durante il mio cammino, chissà se erano proprio quelle originali...


Avrete notato che stavolta non mi sono soffermata solo sulla parte gastronomica ;-) Questo perchè Kyoto merita davvero un'attenzione particolare. È meravigliosa, e mi auguro di aver reso giustizia almeno in minima parte alla sua incomparabile bellezza.
Concludo comunque con qualche immagine di arte culinaria: siamo o non siamo All’assaggio? ;-)

Negozio di Takoyaki (Polpette ripiene di polpo)
Biscottificio
Ristorante Mr. Young Men
Piatto misto di Okonomiyaki e Yakisoba
Negozio di bacchette

mercoledì 21 marzo 2012

SOSTE GOLOSE ROMANE - Parte terza

L'avevo lasciata un mese fa sotto la neve e l'ho ritrovata in fiore. Ancora prima dell'inizio ufficiale della primavera, Roma mi si è presentata bellissima e vestita di rosa. Un vero spettacolo, che mi ha rallegrata durante le mie scorribande :-)) 

 
Durante questa mia ultima visita me ne sono andata in giro per i quartieri Prati e Monti, dirigendomi verso mete già consolidate e sperimentando anche qualcosa di nuovo.

Tra le mie tappe capitoline irrinunciabili c'è sicuramente Castroni in via Cola di Rienzo. 
Il suo sito web recita: “Castroni Coladirienzo è un punto di riferimento per chiunque ricerchi qualità, innovazione e....svago” ed io sottoscrivo in pieno! Non è facile catalogare questo esercizio in un'unica categoria. Castroni è caffè, è drogheria, è coloniali, è rivendita di cibi etnici, di utensili... Credo di non essere mai uscita con le mani vuote dal negozio! C'è sempre qualcosa che attira la mia attenzione (e la mia inguaribile golosità). In genere sono letteralmente rapita dallo stratosferico assortimento di confetture e di cioccolato; la mia ultima scoperta è una tavoletta al latte di capra. Ma Castroni è anche un luogo in cui mi piace semplicemente “perdermi” e gironzolare.

 
Con pochi passi, dirigendosi in via Orazio, si raggiunge Cake and the City, pasticceria della cake designer romana Valentina Gigli, nota agli appassionati per le sue partecipazioni a programmi televisivi di cucina. 
Qui si trovano dolci di ispirazione internazionale, tra i quali cupcakes, brownies, chocolate cookies, ed è altresì possibile ordinare torte spettacolari con soggetti a scelta. Inoltre nel negozio si possono acquistare diversi gadget tematici, nonché le pubblicazioni della chef pasticcera.


E dopo gli spuntini, passiamo al pranzo vero e proprio. Ho voluto provare il ristorante Urbana 47 in quanto qui si mangia a chilometro zero, ovvero per la preparazione dei piatti vengono utilizzati prodotti biologici locali, coltivati entro 150 km. Il menu è ideato e realizzato sotto la supervisione degli chef stellati Angelo Troiani (Il Convivio Troiani) e Giulio Terrinoni (Acquolina Hostaria). 
Io ho scelto una delle formule degustazione, quella da “Peso Welter” che consiste in due piatti a scelta più il dolce, ed ho accompagnato il tutto con un buon bicchiere di Merlot.
Al di là dell'indubbia qualità degli ingredienti, il locale presenta altri aspetti interessanti. La cucina è a vista, l'arredo è vintage e decisamente originale (tavoli e sedie sono uno diverso dall'altro, perfino la toilette è singolare) e il mobilio è in vendita.

La carbonara senza l'uovo di Parisi ma con quello di Colombo
Punta di petto alla fornara e purea di patate affumicato alle nocciole
Crostata di ricotta

Questo resoconto si conclude qui, ma non vedo l’ora di effettuare altre incursioni ;-)

Castroni
Via Cola di Rienzo, 196 – Roma
tel. 06/6874383

Cake and the City
Via Orazio, 15 – Roma
tel. 06/3232607

Urbana 47
Via Urbana, 47 – Roma
tel. 06/47884006

domenica 18 marzo 2012

UNA MASTERCHEF A QUARTO

MasterChef è un talent show culinario ben consolidato nel palinstesto internazionale, di cui esistono diverse edizioni in vari paesi del globo (tra i quali Regno Unito, Australia e Stati Uniti d'America). Lo scorso anno ne è stata realizzata per la prima volta la versione italiana - trasmessa da Cielo Tv - che si è dimostrata seguitissima e in grado di catalizzare spettatori anche tra i meno appassionati dei programmi di cucina.
Cuochi amatoriali si sono sfidati ai fornelli in una serie di prove a eliminazione, fino al duello finale che ha visto contrapposti il modenese Spyros e la napoletana Luisa Cuozzo.
Ed è stata proprio quest'ultima - seconda classificata nella competizione televisiva - ad esordire in veste di chef al Quartum Store, nell’ambito di un evento curato da Cantine Di Criscio e Laura Gambacorta che ha avuto luogo nella serata di venerdì 16 marzo.
In televisione Luisa ha impressionato per energia, forza di volontà e combattività; di persona, si è rivelata una ragazza aperta e spontanea, piena di determinazione ma al contempo consapevole della necessità di dover lavorare sodo. Al momento infatti è impegnata in un tirocinio presso il ristorante napoletano Veritas; inoltre, collabora con la rivista Torte, sulla quale offre un saggio della sua grande passione per la pasticceria (ricordiamo che la sua impeccabile riproduzione di un dessert le è valsa i complimenti di Gualtiero Marchesi!).
Per gli ospiti intervenuti alla cena nel locale di Quarto, Luisa ha ideato un menu tutto ittico, scegliendo di utilizzare per i suoi piatti anche i prodotti di due aziende agricole biologiche: i pomodorini del piennolo di casa Barone e le cicerchie dell’azienda Gentilcore. I vini in abbinamento ovviamente sono stati quelli delle Cantine Di Criscio (cantine che ho visitato personalmente sotto la guida di Francesca Adelaide Di Criscio). Da sottolineare che la cena si è svolta su due livelli: quello superiore, in cui c’è lo Store (punto vendita di vino e altri prodotti pregiati) e quello inferiore, dove si trova la bottaia, un ambiente davvero suggestivo.
Con l’ausilio della sua brigata in rosa (tra le collaboratrici anche la sorella Iolanda), Luisa ha stupito piacevolmente i presenti, lasciando intravedere buone doti culinarie e un futuro in ascesa.
L’ultima annotazione è per le mie compagne d’avventura; ho condiviso un tavolo tutto al femminile con tre donne in gamba, che ringrazio per la cordialità e per la piacevole conversazione :-)


Quartum Store
La giovane chef Luisa Cuozzo
Luisa Cuozzo e Laura Gambacorta
La bottaia
La cantina
Falanghina Campi Flegrei Doc
Laura Gambacorta, Luisa Cuozzo e Francesca Adelaide Di Criscio
Crespelle in rosa con gamberi
Crema di patate con polpo arricciato
“Cuoppo” di alici fritte
Vellutata di cicerchie con baccalà e pancetta croccante
Crema inglese con soffice al fondente e spuma di marroni


Quartum Store – Cantine Di Criscio
Via Giorgio De Falco, 5/A – Quarto, Napoli
tel. 081/8765942
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