domenica 11 maggio 2014

CHIACCHIERANDO CON LUISA CUOZZO




La continua ricerca del perfetto equilibrio tra metodo, tecnica, gusto e sensi: questo il mantra di Luisa Cuozzo, giovane cuciniera partenopea che annovera un apprezzabile curriculum ai fornelli e un futuro in ascesa nel mondo dell’enogastronomia.
È stata finalista della prima edizione di MasterChef Italia 2011, dove ha mancato la vittoria per un soffio, ma ha impressionato pubblico e giudici per tenacia e abilità nelle preparazioni (anche se, confida, oggi rifarebbe tutti i piatti in modo assolutamente diverso); da lì, è partita la grande avventura nel campo della ristorazione, tuttora in divenire.
Ho conosciuto Luisa nel marzo 2012, durante alcune delle serate in cui si è esibita come chef, e l’ho nuovamente incontrata a Napoli in tempi recenti per una chiacchierata a ruota libera.

Luisa Cuozzo nel 2012
 
Racconta che l’amore per la cucina è cresciuto insieme a lei con il trascorrere degli anni. Il legame con la materia prima ha origini remote, poiché il padre costruiva e riparava macchinari per la pasta.
Gli studi scientifici e la predilezione per la chimica l’hanno spinta ad avvicinarsi in primo luogo alla pasticceria, che rimane ancora adesso una sua grande passione. Ad essa, si è aggiunta pian piano quella per l’arte culinaria a tutto tondo, e da qui è arrivata l’idea di iscriversi a MasterChef nonostante la giovanissima età in quanto fan dell’edizione australiana della trasmissione.
L’esperienza sul set le ha regalato una notevole apertura nei confronti di ingredienti e combinazioni mai sperimentati prima, e un forte riguardo per l’estetica dei piatti. Elementi, questi, che l’hanno aiutata ad uscire dalla visione casalinga della cucina e a pensare alla dimensione professionale della costruzione di piatti. Definisce il suo stile “semplice ma concettuale”, e il rispetto per la stagionalità è sempre al primo posto.

 
I piatti che preferisce preparare sono i secondi (oltre ai dolci, naturalmente), con una propensione per il baccalà. Detesta i semilavorati e fa tutto da sé.
Il suo intento è quello di insegnare a mangiare bene, proponendo ingredienti di alta qualità.
Quando non armeggia tra le pentole, ama leggere e giocare a scacchi.
La ritroveremo a breve in qualcosa di “folle”? ;-)


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