Ogni viaggio ha una sua impronta.
Che sia culturale, gastronomica, avventurosa,
rilassante o quant’altro, è unica e assolutamente
irripetibile.
È quella che decidiamo di dare in
un determinato momento della nostra vita, per assecondare bisogni o passioni, ma
anche qualcosa che ci può capitare
strada facendo.
La nostra vacanza agostana è
stata (per tanti motivi) piuttosto breve e senza itinerari programmati in
anticipo, ma è stata vissuta con un animo decisamente leggero, e forse per
questo ci ha regalato sprazzi di spensieratezza.
Un rapido sguardo alla
conformazione dello Stivale e alle previsioni meteo ci ha fatto optare per
Modena come punto di partenza; una
decisione, probabilmente,
dettata da
un certo desiderio di avere un ampio margine di spostamento anche in zone
limitrofe e di trovare un ricco patrimonio enogastronomico da
saccheggiare
assaporare.
|
Piazza Grande, Modena |
In realtà la nostra sosta in
città è stata alquanto fugace, e per giunta è avvenuta in concomitanza con il periodo di chiusura per ferie di
molti negozi e attività di ristorazione (compreso quello della tristellata Osteria
Francescana, che per il momento continua a rimanere un sogno. Ma prima o poi
sarà espugnata!). Quindi, per questa volta, niente tortellini, gnocco fritto,
aceto balsamico o amaretti.
Per soddisfare la nostra
inesauribile voracità abbiamo ripiegato (si fa per dire) su un “figlio minore”
della Francescana, ovvero
Da Panino,
bottega di generi alimentari di qualità e paninoteca dal taglio
easy gestita dal sommelier di Bottura,
il materano
Giuseppe Palmieri.
|
Da Panino, Modena |
Ci
siamo capitati nella loro ultima giornata di lavoro prima delle vacanze e
quindi in un frangente particolarmente festoso. Lo speciale menu del giorno
prevedeva solo tre piatti, dedicati alla “cucina domestica di grande
italianità”, e noi ovviamente li abbiamo assaggiati tutti. Frittata di
spaghetti di Gragnano alla carbonara (nella cui preparazione si è cimentato Palmieri
stesso), un piatto di specialità meridionali con Burrata di Andria, alici di
Cetara e pane di Matera, e un antipasto all’italiana di formaggi e salumi. Da
bere, birra tarantina, vini al calice e in bottiglia, bibite analcoliche senza
additivi e acqua gratuita.
|
Da Panino, interno |
|
Frittate di spaghetti alla carbonara |
|
Porzione di Frittata alla carbonara |
|
Burrata di Andria, alici di
Cetara e pane di Matera |
|
Antipasto all'italiana |
Tanti semplici tavolini in strada e clima informale,
in linea con la targa “Ottimismo” che campeggia su una delle pareti e con il motto
“Basso profilo e altissime prestazioni” che è la
tag-line del sito web
Glocal di Giuseppe Palmieri.
|
Da Panino, esterno |
Dopo questa ventata di rilassata
cordialità, ci siamo diretti a Ferrara.
Per la parte prettamente gastronomica, abbiamo testato sia la cucina tipica ferrarese, sia la
sua produzione brassicola.
Il pub Clandestino di via Ragno propone un
grande assortimento di birra artigianale ferrarese BiRen in versione
alla spina e in bottiglia, da accompagnare con taglieri e ottima piada alla
zucca preparata al momento. Tante le tipologie, dalla Ale, alla Pilsner, alla
Stout.
Un buon esempio di sapori
tradizionali in pieno centro a Ferrara si trova presso la “trattoria moderna”
Ca’ d’ Frara: pasta fresca tirata al
mattarello, carni alla brace, dolci fatti in casa ed anche cucina creativa di
stagione. Per noi, scelta “obbligata” verso Cappellacci di zucca con ragù alla
bolognese, Pasticcio di maccheroni all’uso di Ferrara (in pasta frolla dolce),
Torta di tagliatelle. Solo la pienezza ci ha impedito di provare anche la
famosa Salama da sugo con purè di patate, sebbene il locale proponesse anche la
versione assaggio, più piccola della porzione normale. Nel cestino del pane non
poteva mancare la Coppia Ferrarese,
specialità certificata IGP.
|
Pasticcio di maccheroni all’uso di Ferrara, in pasta frolla
dolce |
|
Cappellacci di zucca al ragù |
|
Torta di tagliatelle |
Una doverosa menzione va alla
gelateria artigianale La Cremeria, con il
suo ampio ventaglio di offerte. Qui si gusta un gelato artigianale naturale di
alta qualità, fatto con ingredienti selezionati (dei quali gran parte a Km 0), come
pure sorbetti su stecco, brioches bio con lievito madre e perfino IceBau,
gelato ad alta digeribilità e basso tenore calorico, adatto a clienti a 2 e 4
zampe.
La nostra attenzione è ricaduta sul gusto Cioccolato di Knam
(cioccolato e caramello salato, senza grassi vegetali, senza emulsionanti, con
zuccheri di canna e uva, preparato secondo la ricetta del maestro cioccolatiere
Ernst Knam), che si è rivelato gradevole per gusto e consistenza.
|
La Cremeria, Ferrara |
Altro must imperdibile del
ferrarese è l’anguilla di Comacchio; non potevamo esimerci dal provarla
direttamente nel locale che garantisce anguilla pescata esclusivamente nelle
Valli,
La Bottega
di Comacchio. L’anguilla marinata di Comacchio ha un sentore pungente per
via dell’aceto con cui è conciata.
|
Trepponti, Comacchio |
|
La Bottega di Comacchio |
|
Panino all'anguilla marinata di Comacchio |
Da Ferrara ci siamo spostati
quindi in un altro scrigno d’arte,
Ravenna.
La Città dei
Mosaici è ricchissima di edifici e monumenti da visitare; le opere musive sono
splendide, e i colori talmente brillanti da non poter essere catturati dalla
fotocamera! La loro visione dal vivo è tutt’altra cosa.
|
Basilica di San Vitale, Ravenna |
|
Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna |
|
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, esterno |
|
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, interno |
|
Battistero Neoniano, esterno |
|
Battistero Neoniano, interno |
|
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, esterno |
|
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, interno |
L’arte mosaicale ravennate si
ritrova anche sulle targhe viarie del centro storico cittadino.
|
Targhe viarie a Ravenna |
Per provare i sapori tipici della
Romagna, siamo andati all’enoteca-ristorante Ca’ de Vèn in via Corrado Ricci. Questo locale è in grado di
appagare ogni genere di appetito: si può gustare semplicemente un bicchiere di
vino con una piadina fatta in casa, o scegliere piatti classici del territorio,
o gustare le proposte stagionali. Un bel connubio tra cucina schietta e cantina
romagnola.
La loro brochure regala anche la
ricetta per fare la piadina, che vi riporto:
1 kg farina tipo 0, 30 g sale fino, 16 g lievito chimico in
polvere, 16 g
bicarbonato, 180 g
strutto raffinato, acqua tiepida quanto basta per fare un impasto solido.
Lasciare riposare e lavorare per
creare palline di circa 120 g.
Stendere l’impasto in un disco di circa 25/30 cm di diametro e cuocere da
entrambi i lati sulla teglia di terracotta.
Nella stessa strada, segnalo
anche la Libreria Modernissima,
dove, oltre ai volumi cartacei, è possibile trovare oggettistica e accessori
molto carini (dico solo che Max ha dovuto trascinarmi via…).
L’ultima tappa mangereccia ci ha
portati a Cesena, alla piadineria Il Posticino. Piadine, crescioni, maxi
rotoli (anche in versione bio-vegano 100%, con impasto di farro e farina
integrale), panini e sfizioserie dolci in un chioschetto con posti a sedere, nei
pressi del casello autostradale, aperto tutti i giorni fino a tarda sera.
E così si conclude il nostro
breve-ma-intenso mini tour emiliano-romagnolo, che ci ha portato alla scoperta
di cibi nuovi, ha divertito il nostro palato e ha riempito di meraviglia i
nostri occhi.
Da Panino
Rua Freda 21 – Modena
tel. 059/8754382
Clandestino
Via Ragno 35-37 – Ferrara
tel. 0532/767101
BiRen - Birrificio
Renazzese
Via Statale, 365/G – Dosso, Ferrara
tel. 0532/848010
Ca’ d’ Frara
Via del Gambero, 4 – Ferrara
tel. 0532/205057
La Cremeria
Via San Romano, 117 – Ferrara
tel. 348/7619965
La Bottega di Comacchio
Via Pescheria, 3 – Comacchio, Ferrara
tel. 0533/313040
Ca’ de Vèn
Via Corrado Ricci, 24 – Ravenna
tel. 0544/30163
Libreria Modernissima
Via Corrado Ricci, 35 – Ravenna
tel.0544/213894
Il Posticino
Via Cervese, 3723 – Cesena, Forlì-Cesena
tel. 334/7800496
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.