venerdì 17 agosto 2012

ALL'ASSAGGIO DI... PALERMO


Quest’anno, vacanze in Sicilia: terra di cultura, di storia, di mare, ma anche di sapori, colori e profumi irresistibili. Un road trip alla scoperta di bellezze naturali, artistiche e ovviamente gastronomiche!
Prima tappa, Palermo.

Cattedrale
Teatro Massimo
 
Approfittando della favorevole posizione dell’albergo (Hotel Tonic, segnalato dalla “Rossa”) nel centro storico cittadino, ho avuto piena libertà di movimento per raggiungere agevolmente tutte le mete desiderate. Dai mercati alle rosticcerie, dalle trattorie ai ristoranti, fino a bar e pasticcerie: un’esplorazione a tutto tondo, per cercare di avere una panoramica enogastronomica quanto più globale possibile.

Mercato della Vucciria
 
Se i due mercati della Vucciria e di Ballarò non mi hanno suscitato grandi entusiasmi, decisamente più convincente è stato il capitolo dedicato allo street food.
Il cibo di strada in Sicilia è soprattutto cultura e tradizione; le specialità da mangiare mentre si passeggia sono tantissime, spesso legate al territorio, e tutte squisite.
Per conoscere e assaporare nella loro massima espressione alcuni gustosissimi pezzi di rosticceria e prodotti da forno, segnalo l’Antica Rosticceria Palermitana I Cuochini, che propone cibo da passeggio tradizionale siciliano in formato mignon come arancinette, panzerotti, timballetti e focaccine.

I Cuochini

Altro indirizzo interessante è Cibus, una bottega particolare che allo stesso tempo funge da enoteca, mini market, rosticceria, pizzeria, gastronomia e ristorante. Qui l’assortimento di cibo veloce è ricchissimo: panelle, sfincioni, moffolette, persino i fichi fritti! Il locale presenta inoltre proposte culinarie originali come la cassata di pesce (un timballo di riso alla marinara ricoperto di mollica gratinata) e gli ascaretti (gelati col bastoncino con coperture golose), e fornisce un servizio di vendita online di vini siciliani.

Cibus
Cibus
Cibus

Per cibo da asporto o da mangiare seduti - ma senza fronzoli - c’è la Focacceria Panineria ‘Nni Franco U’ Vastiddaru. Oltre ai consueti pezzi di rosticceria, ho voluto osare e cimentarmi con un classico palermitano: il panino con la milza. L’assaggio era d’obbligo, e direi che l’esperimento è andato abbastanza bene!

Milza, 'Nni Franco U' Vastiddaru

A Palermo anche l’happy hour è occasione per gustare un po’ di frittini insieme all’aperitivo! Si può approfittare, per esempio, della vastissima scelta messa a disposizione dal buffet del Bar Pasticceria Aluia in via Libertà.

Bar Aluia
 
E che dire di un’altra consuetudine ristoratrice, quella del “pani cunzatu”? A Monreale, dopo la visita allo spettacolare Duomo, una sosta al Panificio Pizzeria Campanella cancella ogni fatica! Il pane (quartino o filone) viene condito al momento con olio, sale, pepe, acciughe, provolone e pomodori. Già che si è lì, tanto vale concludere in dolcezza con una cassatina al forno appena fatta!

Duomo di Monreale
Pani cunzatu, Panificio Campanella
Cassatina al forno, Panificio Campanella
 
Per un pasto completo che consenta di approcciare con la cucina tradizionale siciliana, a Palermo si può optare per la Trattoria Tipica Altri tempi. Un locale frequentato prevalentemente dai palermitani stessi, dove assaggiare piatti semplici e caratteristici. Il menu è scritto in dialetto sulle tovagliette di carta; il vino con le pesche in caraffa, la frutta, i dolci e i digestivi fatti in casa (limoncello, finocchietto e alloro) sono parte integrante del servizio.

Pasta con le sarde
Pasta chi vruocculi arriminata (Pasta con cavolfiore in tegame)
Mollica abbrustolita (da cospargere sulla pasta)
Polpette con le sarde
 
Capitolo finale, le dolcezze. Ottimi i dolci (torta ricotta e pistacchio di sublime leggerezza) e il servizio caffetteria dell’Antico Caffè Spinnato; meno i gelati, non all’altezza del resto.

Torta ricotta e pistacchio, Caffè Spinnato
Gelo di melone, Caffè Spinnato

Buoni anche i dolci della Pasticceria Cappello, in via Colonna Rotta.

Pasticceria Cappello
 
Lasciando Palermo, ma restando sempre nella parte nord-occidentale dell’isola, consiglio vivamente una puntata a Erice, in provincia di Trapani.

Panorama visto da Erice
Real Duomo di Erice
Real Duomo di Erice
Erice
Erice
 
Non solo perché la cittadina merita assolutamente una visita (la posizione e il panorama sono invidiabili, e il Real Duomo ha delle volte meravigliose) ma anche perché i golosi non possono assolutamente perdersi le delizie di Maria Grammatico. Ha appreso i segreti dell’arte pasticcera nel convento di Erice quando era ragazza, e ancora oggi produce dolci di mandorla con le stesse ricette e gli stessi ingredienti. Del tutto irrinunciabili sono le genovesi, tortine ripiene di crema delicatissima e di straordinaria bontà. Il negozio tra le altre cose vende anche dei vassoietti di dolcetti misti, un modo eccellente per poter provare in un colpo solo tutte le prelibatezze realizzate qui.

Pasticceria Maria Grammatico
Graffa con ricotta, Pasta reale e Genovese
Crostata di ricotta

La gita ad Erice mi ha dato l’opportunità di provare un’altra sfizioseria: l’arancino di riso con ricotta e pistacchi interi.

Arancino con ricotta e pistacchi
 
E dopo questo excursus culinario della Sicilia dell’ovest, ci spostiamo un po’ più al centro alla volta di Agrigento.
A breve il prossimo post ;-)

3 commenti:

  1. Uff...quanto cammino mi fai fare... Ma la Sicilia è una continua sorpresa, e la fatica la merita tutta!!!

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  2. Sono siciliana ( di Trapani) e mi complimento con te per i bellissimi reportage sulla Sicilia.

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    1. Grazie mille Mariabianca, è un onore ricevere apprezzamenti da una siciliana :-)))

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