giovedì 28 giugno 2012

UN MARE DIVINO


Il pesce è un elemento importantissimo per un’alimentazione corretta e bilanciata, ma quanto lo conosciamo realmente?
La serata Un mare diVino, organizzata da Laura Gambacorta presso il Quartum Store (di cui si è parlato qui), ha cercato di fare un po’ di chiarezza sull’argomento e di fornire qualche risposta.
Giustino Catalano, Fiduciario della Condotta Slow Food Valle Caudina, ha dialogato con Antonio Chiocca, Presidente della Cooperativa Pescatori S. Pietro di Pozzuoli, sulla situazione attuale della pesca in Campania.
Chiocca ha descritto tre sistemi di pesca locale: pesca artigianale, pesca a strascico e pesca a circuizione.
La pesca artigianale è quella più povera, praticata con massimo 3 persone in barca.
La pesca a strascico è praticata con circa 6 persone sull’imbarcazione; la rete utilizzata non deve toccare il fondale, pena sanzioni.
La pesca a circuizione viene praticata con circa 12 persone a bordo ed è quella utilizzata per prendere il pesce azzurro.
La vita dei pescatori è durissima, si esce in mare in tarda sera per rientrare solo al mattino successivo, e si è soggetti a continui controlli. Chiocca ha raccontato che dopo una vita trascorsa in mare percepisce una pensione di appena 500 euro.
Gli operatori del settore hanno una serie di problemi da fronteggiare, come le sofisticazioni sul pesce. Ma c’è anche da sottolineare che tra gli stessi consumatori comuni c’è tanta disinformazione.
Ci siamo disabituati a mangiare il pesce con le spine, non si conosce la stagionalità del mare nè tantomeno si conoscono i pesci di provenienza locale, mentre è risaputo che occorre accorciare la filiera e andare il più vicino possibile alla fonte della produzione.
Le acque campane sono ricchissime di una serie di pesci – come la sarda, il sauro, l’aringa, la vopa, il merluzzetto, il fragolino, la salporata – che, messi tutti insieme, costituiscono la famosa “paranza”. Ma c’è da dire che il mercato è molto legato alla territorialità. Basti pensare che in Campania la sarda non ha mercato perché non c’è richiesta.
Per passare dalle parole ai fatti, i pescatori della Cooperativa S. Pietro hanno cucinato, nell’accogliente giardino del Quartum Store, una ricchissima frittura di paranza, due primi piatti (tra i quali pasta e fagioli con le cozze) e una insolita granita di limone con cozze e gamberi.
In abbinamento, sono stati proposti i vini delle Cantine Di Criscio, il dessert al cucchiaio “Asia” del maestro pasticcere Sal De Riso e i liquori dell’Antica Distilleria Petrone.
Di seguito, le immagini della serata:

Giustino Catalano e Antonio Chiocca
Laura Gambacorta, Antonio Chiocca, Giustino Catalano e Francesca Adelaide Di Criscio
Pasta e fagioli con le cozze
Pasta con tonno
La granita alla maniera dei pescatori
Il dolce di Sal De Riso

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