Il pesce è un elemento importantissimo per un’alimentazione
corretta e bilanciata, ma quanto lo conosciamo realmente?
La serata Un
mare diVino, organizzata da Laura
Gambacorta presso il Quartum Store
(di cui si è parlato qui), ha cercato di fare un po’ di chiarezza sull’argomento
e di fornire qualche risposta.
Giustino
Catalano, Fiduciario della Condotta
Slow Food Valle Caudina, ha
dialogato con Antonio Chiocca,
Presidente della Cooperativa Pescatori
S. Pietro di Pozzuoli, sulla
situazione attuale della pesca in Campania.
Chiocca ha descritto tre sistemi di pesca locale:
pesca artigianale, pesca a strascico e pesca a circuizione.
La pesca artigianale è quella più povera,
praticata con massimo 3 persone in barca.
La pesca a strascico è praticata con circa 6
persone sull’imbarcazione; la rete utilizzata non deve toccare il fondale, pena
sanzioni.
La pesca a circuizione viene praticata con circa
12 persone a bordo ed è quella utilizzata per prendere il pesce azzurro.
La vita dei pescatori è durissima, si esce in
mare in tarda sera per rientrare solo al mattino successivo, e si è soggetti a
continui controlli. Chiocca ha raccontato che dopo una vita trascorsa in mare
percepisce una pensione di appena 500 euro.
Gli operatori del settore hanno una serie di
problemi da fronteggiare, come le sofisticazioni sul pesce. Ma c’è anche da
sottolineare che tra gli stessi consumatori comuni c’è tanta disinformazione.
Ci siamo disabituati a mangiare il pesce con le
spine, non si conosce la stagionalità del mare nè tantomeno si conoscono i
pesci di provenienza locale, mentre è risaputo che occorre accorciare la
filiera e andare il più vicino possibile alla fonte della produzione.
Le acque campane sono ricchissime di una serie di
pesci – come la sarda, il sauro, l’aringa, la vopa, il merluzzetto, il
fragolino, la salporata – che, messi tutti insieme, costituiscono la famosa “paranza”.
Ma c’è da dire che il mercato è molto legato alla territorialità. Basti pensare
che in Campania la sarda non ha mercato perché non c’è richiesta.Per passare dalle parole ai fatti, i pescatori della Cooperativa S. Pietro hanno cucinato, nell’accogliente giardino del Quartum Store, una ricchissima frittura di paranza, due primi piatti (tra i quali pasta e fagioli con le cozze) e una insolita granita di limone con cozze e gamberi.
In abbinamento, sono stati proposti i vini delle Cantine Di Criscio, il dessert al
cucchiaio “Asia” del maestro pasticcere Sal
De Riso e i liquori dell’Antica
Distilleria Petrone.
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