Era un evento molto atteso da
tutti gli appassionati di gastronomia e dagli addetti ai lavori.
Massimo Bottura (se ancora ci fosse bisogno di presentazioni, lo
chef patròn dell’Osteria Francescana, il ristorante più
blasonato d’Italia) è approdato a Napoli per presentare il suo libro, Vieni in Italia con me, edito da Phaidon
Ippocampo.
Martedì 9 dicembre, al Grand
Hotel Parker’s, accompagnato da Maurizio
Cortese di corteseway.it e dalle giornaliste Donatella Bernabò Silorata e Santa Di Salvo, Bottura si è raccontato,
con la carica prorompente che lo contraddistingue.
Massimo Bottura |
Maurizio Cortese, Santa Di Salvo, Massimo Bottura e Donatella Bernabò Silorata |
Il libro non è imbrigliabile in
categorie stagne: non è propriamente un’autobiografia, né una semplice raccolta
di ricette. Così come lo stesso Bottura non è “solo” un cuoco, ma anche un
appassionato d’arte, un grande comunicatore, uno strenuo difensore del patrimonio
gastronomico italiano. Un uomo che si esprime attraverso la cucina, nato e
cresciuto “in una terra di auto veloci e cibo lento”. Che preferisce starsene
al ristorante a lavorare piuttosto che andare in televisione. Che ha grande
rispetto per le tradizioni culinarie, ma ritiene necessario guardarle in chiave
critica, e proiettarle nel futuro attraverso le conoscenze e le tecniche. Che
reputa fondamentale evitare gli sprechi e recuperare gli avanzi. Che elogia
l’imperfezione, che suggerisce di lasciare sempre uno spazio della propria vita
per la poesia, e che afferma con convinzione che il segreto del successo è fare
ciò che si è scelto di fare.
Insomma, non è stata una
presentazione classica, ma una conversazione che ha coinvolto tanti temi.
Bottura ha trascorso la parte
antecedente della giornata in giro per Napoli, a visitare San Gregorio Armeno e
a mangiare una pizza da Sorbillo a Via dei Tribunali.
A sorpresa, è stato omaggiato dall’artista
napoletano Marco Ferrigno della
statuetta con le sue fattezze, commissionata dallo stesso Cortese, ideatore del
Presepe degli chef (ne parliamo qui).
Massimo Bottura e Marco Ferrigno |
Buon lavoro, Mr. Bottura. Verso
un futuro sempre ricco di umiltà, passione e sogno.
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