Si è
svolta dal 4 al 6 maggio la prima tappa delle Olimpiadi del Gusto,
rassegna organizzata dall’Associazione Spaghettitaliani guidata da Luigi
Farina. Luogo scelto per l’evento in Campania, Villa Bruno,
Ex-Fonderia Righetti a San Giorgio a Cremano (Napoli).
Convegni, seminari, laboratori e degustazioni completamente gratuiti dedicati ai prodotti enogastronomici hanno animato le tre giornate napoletane.
Luigi Farina |
Convegni, seminari, laboratori e degustazioni completamente gratuiti dedicati ai prodotti enogastronomici hanno animato le tre giornate napoletane.
L’appuntamento
ha visto la partecipazione di numerosi enti ed associazioni autorevoli nel
campo della gastronomia regionale e nazionale. Da segnalare, nel corso della
prima giornata: la degustazione dei vini Fontanarosa di Frasso
Telesino (interessante il Sannio Aglianico Rosato Doc); l’intervento dell’ADB -
Associazione Degustatori Birra Campania, rappresentata dal presidente Mena
D’Avino e dal vicepresidente Luca Mauriello, che
hanno raccontato il mondo della birra artigianale italiana, e l’imperdibile
lezione di impasto casalingo della pizza napoletana tenuta da Ciro
Salvo, docente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana.
Luca Mauriello, Alberto Mochetti e Mena D'Avino |
Ciro Salvo |
Ciro
Salvo ha fornito una dimostrazione pratica e ha elargito ogni genere di
suggerimento per realizzare in casa un impasto quanto più simile possibile a
quello delle pizzerie, tenendo conto della differenza di temperatura tra il
forno a legna e quello domestico. Ecco i suoi preziosissimi consigli per una
pizza soffice e digeribile! Ingredienti: acqua, sale fino, farina raffinata (0
oppure 00) e lievito di birra.
Si
parte sempre dall’acqua, che deve essere fresca di rubinetto e non calda come
spesso si pensa. Dopo aver versato un litro d’acqua in un recipiente, bisogna
sciogliervi 50-60 grammi
di sale con movimento circolare della mano. Si passa quindi ad aggiungere il
lievito. Anche in questo caso, Ciro ha puntualizzato che è vero che il sale fa
perdere forza al lievito, ma solo col tempo; perciò, gli ingredienti successivi
devono essere aggiunti subito. In pizzeria si utilizza una quantità di lievito infinitesimale,
0,25 grammi
per litro d’acqua; in casa se ne possono adoperare 3 grammi in estate e 5-6 grammi (o fino a un
massimo di 10) in inverno (dipende dalla temperatura dell'ambiente in cui si
lavora).
Si deve
poi aggiungere immediatamente la farina, per un peso complessivo di 1700-1800 grammi per litro
d’acqua. Occorre versare i primi due terzi a pioggia (circa 1200 grammi) e
impastare, cercando di evitare la formazione di grumi. Appena l’impasto è
diventato quasi liscio, iniziare ad aggiungere la restante farina un pugno alla
volta, continuando a impastare.
Quando
l’impasto si stacca perfettamente dal contenitore, rovesciarlo sul piano di
lavoro e iniziare a lavorarlo con i pugni (sì, avete letto bene), facendoli
affondare bene nella pasta. Se l’impasto dovesse risultare troppo appiccicoso,
aggiungere farina facendola cadere dall’alto tipo zucchero a velo. L’impasto
sarà pronto quando la superficie è liscia, umida ma non appiccicosa, e
risulterà resistente ma non duro al tatto.
Lasciar riposare l’impasto in una
ciotola unta d’olio e coperta con un panno o con pellicola trasparente per
circa due ore. Trascorso questo tempo, rovesciare l’impasto sul piano e formare
quattro panetti da circa 600
grammi ciascuno, ripiegandoli bene su se stessi. Far
lievitare nuovamente i panetti per altre 4-5 ore sul tavolo infarinato,
coprendoli con un canovaccio.
Dopo la lievitazione, ungere
quattro teglie con olio, adagiarvi un panetto in ognuna e schiacciarlo nella
teglia con la mano aperta.
L’ideale sarebbe lasciar riposare
ancora l’impasto nella teglia, coperto, per altre 2-3 ore. Preriscaldare il
forno alla temperatura massima, condire le pizze a piacere e infornare una
teglia alla volta nella parte centrale del forno. Il tempo di cottura sarà di
circa 6-7 minuti; la pizza sarà pronta appena il bordo diventa dorato.
Certo, il procedimento è lungo,
ma, come dice Ciro, la preparazione della pizza è anche un gioco. Prendetevi il
vostro tempo!
E così Ciro ha sfatato tantissimi
falsi miti intorno alla ricetta della pizza: non bisogna usare farine
“magiche”, né acqua calda, né un cubetto intero di lievito, né zucchero, né
olio per un impasto a regola d’arte!
Dopo la lezione del maestro
pizzaiolo, ecco arrivare un maestro pasticcere, anzi, il presidente
dell’Associazione Pasticceri Napoletani: Sabatino
Sirica. I suoi dolci hanno subito un vero assalto da parte del pubblico! È
incredibile come le sue mini-capresine restino umide e morbide anche in formato
ridotto.
Sabatino Sirica e Ciro Salvo |
I dolci di Sabatino Sirica |
In abbinamento, si è potuto gustare un nuovo prodotto, che ha richiesto molti anni di lavoro per essere realizzato: “Guappa”, liquore cremoso di Antica Distilleria Petrone, prodotto con latte di bufala campana, brandy invecchiato 3 anni, caramello e vari distillati. Un omaggio alla nostra Campania Felix :-)
A questa prima tappa delle
olimpiadi del Gusto ne seguiranno altre a Palermo, Roma e Milano. Tutte le
informazioni sul sito www.spaghettitaliani.com
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