Quello delle cene tematiche è un
filone piuttosto usuale nella ristorazione contemporanea, che va via via toccando
le idee e i soggetti più disparati.
Più rilevante è quando il tema
richiede anche un approfondito lavoro di ricerca, e consente al pubblico di
apprendere e di incuriosirsi, oltre che di gustare.
Emblematica in tal senso è stata la
cena di sabato 11 ottobre organizzata dal ristorante Gli Scacchi di Casertavecchia, intitolata “La Cucina Borbonica del ‘700”.
Gli Scacchi, sala interna |
I
coniugi titolari Gino Della Valle e Marilena Giuliano, già avvezzi a una
cucina fortemente improntata all’utilizzo dei prodotti dell’orto, hanno voluto
cimentarsi in un’impresa originale ispirandosi ai manuali culinari più celebri
dell’epoca borbonica, scritti da Vincenzo
Corrado e da Francesco Leonardi.
Gino Della Valle |
Marilena Giuliano |
Ecco quindi la proposta di un
menu - raccontato in sala da Valerio
Reale - composto da ricette borboniche, che affondano le radici nelle tradizioni
popolari, nonché influenzate dai dettami dei monzù (i cuochi delle case
aristocratiche).
Menu |
Valerio Reale |
I pasticcetti di pasta frolla, la
zuppa molto brodosa a base di taccole, verza, cavolo, bietole, fiori di zucca,
fagiolini, cipolla di Alife, parmigiano e uovo, il pasticcio di gnocchi
racchiuso in uno scrigno di pasta brisée al profumo di salvia con salsa di spinaci,
l’opulento sartù di riso (con una “forzatura” storica, la salsa di pomodoro,
che all’epoca non era ancora usata), il cinghiale stufato con uvetta e pinoli e
i dolcetti finali (tra i quali l’amatissima sfogliatella frolla) sono stati i
protagonisti della serata.
Pasticcetti di
carciofi al colì di manzo e Pasticcetti di
erbette di campo
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Zucchette alla monaca
con gocce di latte di mandorla
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Finocchi all’acciuga
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Zuppa d’ogni sorta
d’erbe alla napoletana
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Pasticcio di gnocchi
alla Pitagorica
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Pasticcio di gnocchi
alla Pitagorica, interno
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Sartù di riso
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Cinghiale stufato e
in agrodolce
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Biscotti allo zibibbo
e Sfogliatella napoletana
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Ai piatti sono stati abbinati il Pallagrello
bianco, vino amato dai Borbone, e il Casavecchia (entrambe varietà autoctone
casertane) dell’Azienda Agricola Crapareccia.
Per restare in ambito
settecentesco, all’arte culinaria è stata affiancata quella presepiale di Maurizio Petraccaro dell’Associazione Presepistica Napoletana. L’artigiano
ha illustrato i mutamenti avvenuti nell’arte presepiale del Settecento, con
l’introduzione del manichino in fil di ferro e stoppa - a sostituire quello in
legno utilizzato fino ad allora - che consentiva quindi una maggiore plasticità
dei movimenti. Sul manichino (che riporta sul retro la firma dell’artista) vengono
poi innestati i vari pezzi, tagliati su misura; nelle orbite vuote del viso in
terracotta vengono inseriti gli occhi di vetro, dipinti a mano.
Maurizio Petraccaro |
Una cena che ha richiesto
un’attenta documentazione storica e che sarà con ogni probabilità seguita da altri
incontri a tema. Occhio al sito www.gliscacchi.net per conoscere i prossimi
appuntamenti.
Gli Scacchi
Loc.San Rocco - Strada Provinc. per Casertavecchia, Caserta
tel. 0823/371086
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