giovedì 24 luglio 2014

CHEF & PARTY A VILLA CARACCIOLO



Il bel tempo e un panorama da cartolina - il mare piatto, lo sfondo del Vesuvio in lontananza, la monumentale architettura di Palazzo Donn’Anna a impreziosire la visuale - hanno accolto gli ospiti intervenuti all’evento “Chef & Party” che si è svolto lunedì 21 luglio a Villa Caracciolo, nel quartiere partenopeo di Posillipo. 

 
Sette brillanti chef della gastronomia campana si sono alternati ai fornelli in una serata di musica e arte culinaria, all’insegna della difesa delle tradizioni e dell’orgoglio regionale.
Il primo a rompere gli indugi è stato il maestro pizzaiolo Gianfranco Iervolino (recentemente insignito dei Tre Spicchi dalla guida “Pizzerie d’Italia” del Gambero Rosso), che ha stuzzicato l’appetito del pubblico con un aperitivo in terrazza a base di fritti napoletani del ‘600: fiori di zucca panati, montanarine e calzoncini ripieni di ciccioli e ricotta. Da sottolineare l’utilizzo di ingredienti non industriali, dalla ricotta prodotta con latte di raccolta fino alle farine pregiate.

Gianfranco Iervolino

Subito dopo, ha preso il via il servizio ai tavoli all’interno della struttura, aperto dal “Manicaretto di Donnanna” dello chef resident Fabio Ometo: uno sformatino di baccalà con provola di Agerola, patate e zucchine, appoggiato su salsa di pomodoro a specchio e accompagnato da un crostino.

Fabio Ometo - Manicaretto di Donnanna
Gli Ometo's boys

A seguire, “In tre bocconi”, un’idea creativa dello chef Michele Grande de La Bifora e Roof&Sky di Bacoli: in pratica, tre mini panini fatti con tre diversi impasti e differentemente farciti. Il pane al basilico ha accolto una crema di melanzane e un gambero crudo; il pane al nero di seppia ha racchiuso una frittatina di cozze e menta, mentre il pane al pomodoro si è ben sposato con peperoncini verdi e alici fritte. 

Michele Grande
In tre bocconi
 
Lo chef Paolo Gramaglia del ristorante pompeiano President ha coerentemente proposto “Un tuffo dal Vesuvio verso Posillipo”: paccheri con zucchine, vongole e scorfano, una ricetta storica di casa Gramaglia.

Paolo Gramaglia - Un tuffo dal Vesuvio verso Posillipo
Lo staff del ristorante President
 
Gioco e ironia nel piatto di Maurizio De Riggi, chef del Markus di San Paolo Bel Sito: “Non è Milano”, ovvero una cotoletta di calamaro leggermente marinata nel Greco di Tufo e poi cotta nel burro chiarificato, guarnita da misticanza, pomodoro, pancetta e pesto alle mandorle.

Maurizio De Riggi - Non è Milano
 
Un fresco predessert per Ilaria Aulicino, chef de Il Ristorantino Da Ninì di Baia: “La bufala acida”, una composizione fatta con yogurt di bufala autoprodotto, latte di mandorla anch’esso autoprodotto, coulis di albicocche vesuviane, pochissimo zucchero, streusel alle mandorle, pepe del Madagascar.

Ilaria Aulicino - La bufala acida
 
Per finire, la “Melanzanaciok” di Imma Gargiulo del Femmena di Sorrento, personale rivisitazione di un dolce tradizionale della penisola sorrentina, le melanzane al cioccolato. Come tocco innovativo della chef, fiocchi di sale, salsa di prugne rosse, asparago di mare e picciolo di melanzana candito.

Imma Gargiulo
Melanzanaciok
 
Le portate sono state inframmezzate dalle canzoni del ‘600 e ‘700 napoletano eseguite dalla voce e la chitarra di Gianfranco Iervolino, che oltre ad essere pizzaiolo è anche un valente musicista della scuola di Sergio Bruni. 

Gianfranco Iervolino
 
Prodotti di territorio, musica tradizionale e buona cucina: la serata è servita.



Pani del Panificio Malafronte - Gragnano

In abbinamento:
Cloudy cider - Addlestones
Petranera Greco di Tufo Docg - Cantina Le Otto Terre
Nerè Falanghina Campania Igt - Cantina Le Otto Terre
Newtons Vale - Gaymers
Liquori della Distilleria Amato



Villa Caracciolo
Via Posillipo 16/C – Napoli
tel. 081/5757257

lunedì 21 luglio 2014

ABRAXAS




“L’osteria tra i due laghi”, recita il claim. E in effetti la posizione tra il lago d’Averno e il lago Fusaro gioca un ruolo fondamentale, con la spettacolare vista dalla terrazza superiore a dare il meglio di sé durante la stagione estiva.

 
Wine bar e osteria, Abraxas coniuga una cantina di tutto rispetto con una cucina di territorio fortemente orientata alla qualità e alla stagionalità degli ingredienti. Per tracciabilità e trasparenza, i principali fornitori sono elencati nella pagina finale del menu.
Ad appena qualche settimana fa risale l’inaugurazione del forno a legna e del nuovo angolo cottura con la brace all’aperto; un arrivo particolarmente gradito al pubblico, al punto che il pollo ruspante cotto a legna con le patate è già diventato un must!
(N.d.A Sfortunatamente non siamo riusciti ad assaggiarlo, perché richiede tempi abbastanza lunghi e perciò il saggio patròn Nando Salemme preferisce non farlo preparare troppo in anticipo per evitare che si secchi).
Le proposte in carta contemplano terra e mare, con la possibilità di scegliere un insieme di sette antipasti assortiti. Noi li abbiamo saltati, ma nell’attesa dei primi ci sono comunque arrivati al tavolo dei gustosi assaggini, tutti rigorosamente local e finanche con prodotti dell’orto della casa.

Appetizer: Pomodorini, acciughe e basilico
Pappardelle di Gragnano con alici su crema di zucchine alla scapece
Gnocchi di patate e fiori di zucchine con lupini e ricotta di fuscella
Tonno affumicato con pomodorini confit, verdurine agli agrumi e maionese al limone
 
Completano l’offerta alcuni piatti del giorno.

Uovo biologico al tegamino con lardo di Colonnata, pepe e Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi
 
Una menzione speciale per le cozze di Capo Miseno, gustose sia in versione antipasto con la menta che sotto forma di classica zuppa con pomodorini e crostini.

Cozze con menta
Zuppa di cozze di Capo Miseno

La brezza lacustre, un calice di vino, una buona compagnia… e il gioco è fatto. 


Cremino


Abraxas
Via Scalandrone, 15 – Pozzuoli, Napoli
tel. 081/8549347




ENGLISH VERSION
The slogan says: “The tavern between the two lakes”. In fact, the position between the Averno Lake and the Fusaro Lake plays a key role, with the spectacular view from the upper terrace to give the best of itself during the summer season.
Wine bar and tavern, Abraxas combines a well-stocked cellar with the cuisine, heavily oriented to quality and seasonal ingredients. For traceability and transparency, leading vendors are listed on the final page of the menu.
Just a few weeks ago here was inaugurated the new wood stove and cooking area with outdoor grill; a new arrival particularly pleasing to the public, to the point that the free-range chicken with potatoes baked in a wood has already become a must!
(Author’s note: Unfortunately, we did not get to taste it, because it takes quite long time, so the wise owner Nando Salemme prefer not to prepare it too early to prevent it from drying out).
The proposals in the menu include land and sea, with the possibility of choosing a set of seven assorted starters. We have them skipped, but while we were waiting for the first courses, we received some appetizers, all made with local products and even from the home garden.
Some dishes of the day complete the offer.
A special mention to the mussels of Cape Misenum, that are tasty both as appetizer with mint and as the classic soup with cherry tomatoes and croutons.
The lake breeze, a glass of wine, a good company ... and it’s done.

mercoledì 16 luglio 2014

PRIMA EDIZIONE PREMIO MASSERIA DELLE SORGENTI FERRARELLE


Il legame tra il comune di Riardo e le sue acque è di quelli imprescindibili, che trova le sue origini da importanti testimonianze sin dai tempi degli antichi romani.
Per evidenziare questa unione fra acqua, cibo e territorio, Ferrarelle - l’azienda italiana che opera nell’imbottigliamento e distribuzione di acque minerali a livello nazionale ed internazionale - ha indetto il primo Premio Masseria delle Sorgenti Ferrarelle; un concorso finalizzato alla compilazione di un articolo che argomentasse al meglio il suddetto tema, riservato a studenti ed ex studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
La cerimonia di consegna del Premio si è svolta lunedì 14 luglio presso il Parco Sorgenti di Riardo, l’area naturale patrocinata dal FAI che sovrasta e custodisce le fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natia e Santagata.

Parco Sorgenti di Riardo
 
Coordinatrice del Premio, la giornalista Laura Gambacorta, giuria composta invece da cinque membri di spicco del mondo dell’enogastronomia, del giornalismo e della cultura: Helga Sanità, antropologa e ricercatrice MedEat Research; Tommaso Esposito, scrittore e giornalista; Antonio Pace, Presidente Associazione Verace Pizza Napoletana; Enzo Coccia, maestro pizzaiolo, e Michele Pontecorvo, Responsabile Comunicazione e CSR Ferrarelle SpA.

Michele Pontecorvo, Tommaso Esposito, Laura Gambacorta e Helga Sanità
 
Al vincitore Luigi Orlando è stato conferito un assegno di 500 euro; al secondo e terzo classificato - rispettivamente Valeria Vanacore e Marco Prato - è andato un cesto colmo di prodotti (pasta, olio, miele e biscotti) firmati Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, l’azienda agricola facente capo a Ferrarelle SpA. che pratica esclusivamente colture biologiche per garantire la purezza delle falde acquifere sottostanti e l’incontaminatezza del Parco.

Michele Pontecorvo mostra l'assegno del vincitore
 
La cerimonia è stata movimentata dall’arte culinaria dei maestri pizzaioli Attilio Bachetti, Eleazzaro Bonafiglia, Raimondo Cinque, Enzo e Ciro Coccia, Franco Pepe e Antonio Starita, che hanno celebrato la commistione fra buon cibo e territorio con le loro pizze di altissima qualità, realizzate grazie al supporto dei forni di Stefano Ferrara.
Per l’occasione, il maestro Enzo Coccia ha presentato una sua creazione originale, la pizza “Masseria delle Sorgenti”, con peperoni verdi friarielli, melanzane a funghetti, provola di bufala, pecorino e olio extravergine d’oliva Masseria delle Sorgenti.

Franco Pepe
Attilio Bachetti e Nicola Perillo
Antonio Starita
Attilio Bachetti e Franco Pepe
Attilio Bachetti e Eduardo Ore
Enzo Coccia e Eduardo Ore
Il fratelli Ciro e Enzo Coccia
Raimondo Cinque
Enzo Coccia, Gambacorta, Pepe, Bachetti, Ciro Coccia, Ore, Starita e Vincenzo Sannino
Il team di Gigino Pizza a Metro con Laura Gambacorta

I calici sono stati riempiti con le bollicine effervescenti naturali dell’acqua Ferrarelle e quelle alcoliche di Contadi Castaldi, unico ospite extraregionale con i suoi inebrianti Franciacorta Brut, Franciacorta Rosé e Franciacorta Satèn 2009 il cui matrimonio con la pizza napoletana si era già rivelato ideale durante il Pizzafestival che si è svolto nel mese di maggio.
Le torte a tema sono state invece accompagnate dai distillati e i liquori dell’Antica Distilleria Petrone.

 
Ancora una volta, il territorio campano viene degnamente celebrato attraverso le proprie eccellenze.


I maestri pizzaioli:
Attilio Bachetti - Da Attilio alla Pignasecca, Napoli
Eleazzaro Bonafiglia - Masseria delle Sorgenti, Riardo (Ce)
Raimondo Cinque - Ristorante Gigino Pizza a Metro, Vico Equense (Na)
Ciro Coccia - La Dea Bendata, Pozzuoli (Na)
Enzo Coccia - La Notizia, Napoli
Franco Pepe - Pepe in Grani, Caiazzo (Ce)
Antonio Starita - Starita a Materdei, Napoli

Masseria delle Sorgenti Ferrarelle srl
Contrada Tuoro – Riardo, Caserta
tel. 081/416344

Stefano Ferrara Forni
Via F. Coppi, 3/B – Quarto, Napoli
tel. 081/8761664

Antica Distilleria Petrone
Via Generale Giardino, 49 – Mondragone, Caserta
tel. 0823/978047

Contadi Castaldi
Via Colzano, 32 – Adro, Brescia
tel. 030/7450126



Altre foto dell'evento qui

lunedì 7 luglio 2014

LA PIZZA DEL TERRITORIO: FRANCO PEPE E I PRODUTTORI DELL’ALTO CASERTANO



Un incontenibile entusiasmo ci porta questa volta a essere felici e orgogliosi testimoni di un evento unico, festoso e significativo per la nostra Regione e il suo settore gastronomico, in grado di dare giusta visibilità e dignità a tanti produttori e lavoratori.
Da tempo il maestro artigiano caiatino della pizza Franco Pepe aveva avviato un progetto di grande spessore, che potesse valorizzare degnamente l’area dell’Alto Casertano e i suoi uomini: la Pizza del Territorio, ovvero un prodotto composto interamente da materie prime a chilometro zero. Nessun problema per la reperibilità di ingredienti quali olio, pomodoro, mozzarella, origano, cipolle e salumi, grazie a una rete consolidata e affidabile di produttori-amici locali; ma dove scovare la farina? Semplice: autoproducendola! Ecco quindi entrare in gioco il giovane agronomo ruvianese Vincenzo Coppola, che, grazie alle sue conoscenze scientifiche e alla sua passione, ha contribuito in maniera determinante al piano. Soltanto grazie ad un paziente e accurato lavoro di ricerca è stato possibile reperire semi di grano autoctono da anziani “contadini custodi” e a realizzare quindi un campo sperimentale di “Grano Nostrum”.
Arriviamo dunque ai giorni nostri, con il grano bello e pronto per essere raccolto.
Per festeggiare il momento tanto atteso e presentare al pubblico il progetto nella sua interezza, Franco Pepe ha organizzato, nella giornata di venerdì 4 luglio, un programma ricchissimo, suddiviso in tante fasi.
Insieme a un (fortunato) gruppo di rappresentanti della stampa e di addetti ai lavori, abbiamo viaggiato attraverso la vallata del Medio Volturno, tra campi, colline e masserie in tufo nero, alla scoperta delle tante belle realtà produttive del casertano. Visita particolarmente apprezzata è stata quella al Caseificio Il Casolare di Alvignano, dove l’infaticabile titolare Mimmo La Vecchia ci ha mostrato la fase della filatura della Mozzarella di Bufala Campana Dop, deliziandoci poi con assaggi di latticini caldi, appena fatti: una vera goduria!!! Un’esperienza che, seppur breve, ci ha consentito di osservare con i nostri occhi un lavoro impegnativo, dove i casari si destreggiano tra vapori, alte temperature e odori penetranti. 

Mimmo La Vecchia
Franco Pepe

Di tutt’altro genere la tappa presso il campo dei fratelli Barbiero, titolari dell’Azienda Agricola La Sbecciatrice a Piana di Monte Verna. Qui Michele e Domenico, agricoltori “di ritorno”, coltivano il Pomodoro riccio, una varietà autoctona, costoluta, che non necessita di acqua al di fuori di quella piovana ed ha quindi un contenuto elevatissimo di polifenoli (antiossidanti naturali, preziosi per la nostra salute). Ha una buccia talmente sottile da non poter essere trasportato (altrimenti marcisce) e deve perciò essere consumato inevitabilmente nelle immediate prossimità. È proprio questo il pomodoro che andrà a condire la Pizza del Territorio.

Vincenzo Coppola
Pomodoro riccio
Azienda Agricola La Sbecciatrice

La sosta pranzo ci ha condotto a casa della famiglia Lombardi. L’Azienda Agricola Le Campestre a Castel di Sasso è fattoria didattica, agriturismo, incantevole luogo di pace dalla vista mozzafiato e sede di produzione del Conciato romano, uno dei formaggi più antichi d’Italia nonché pluripremiato Presidio Slow Food. Un cacio particolarissimo, sia per tecnica di lavorazione (concia con acqua amidata della cottura di pasta fresca, “trattamento” con olio, aceto di vino Casavecchia e spezie ed infine lunga stagionatura in anfore di creta) sia per intensità olfattiva e gustativa (profumo e sapore esplosivi!), che Liliana e suo figlio Manuel promuovono instancabilmente e che è approdato nelle dispense dei più rinomati ristoranti e pizzerie d’Italia.
Tutto quanto servito sulla nostra tavola è prodotto in loco: pane, cavolo marinato con aceto e sale, olive caiazzane, olio, pomodorini dell’orto, salumi di maiale di razza casertana, legumi, formaggi (pecorino scamosciato e primo sale), mele annurche cotte al forno e caramellate nel vino Casavecchia (ottime in abbinamento con il Conciato).

Manuel Lombardi
Conciato romano
Liliana e Manuel Lombardi
Primo sale e pomodorini dell'orto
Antipasto Le Campestre
Conciato romano e mela annurca al forno
 
Da questo punto in poi il nostro gruppo ha seguito le attività della giornata previste anche per il pubblico ordinario: alle ore 17, convegno presso Palazzo Mazziotti – Teatro Jovinelli di Caiazzo, aperto dalla proiezione del cortometraggio “Ci vuole un seme” realizzato dalla film-maker Loretta Cavallaro; un bellissimo spaccato sulle eccellenze produttive di questa terra.
Nel corso del dibattito, giornalisti, operatori di settore e autorità locali hanno sottolineato l’importanza del progetto “Pizza del Territorio”, nei suoi aspetti di tracciabilità e informazione verso i consumatori, del fare sistema tra tante aziende (anche del Nord Italia), del far girare l’economia di un piccolo comune di 4000 abitanti come Caiazzo, del dare valore al territorio, ai suoi giovani e ai suoi anziani agricoltori, custodi della biodiversità.

Convegno: Luciano Pignataro, Giuseppe Di Martino e Franco Pepe
 
Infine, al tramonto, tutti al campo sperimentale Contrada Spinosa! Una distesa enorme, dal panorama spettacolare, piacevolmente allestita con balle di paglia riportanti disegni di pizze e una grandissima riproduzione di una pizza (fornita dall’Associazione Verace Pizza Napoletana) adagiata sull’erba. 

Franco Pepe, Paolo Marchi e Vincenzo Coppola

Al rito della rimozione dello spaventapasseri ha fatto seguito l’inizio della tanto attesa mietitrebbiatura del Grano Nostrum.

Vincenzo Coppola e Franco Pepe
Mietitrebbiatura

I produttori dell’Alto Casertano di cui si avvale Franco Pepe hanno proposto al pubblico una degustazione delle loro prelibatezze, coadiuvata anche dalle bollicine delle Cantine Contadi Castaldi e dall’animazione folkloristica di balli e canti popolari a cura del gruppo CSI Alvignanello. 

Salumi Mastro Enrico
Suini di razza casertana - Salumi Mastro Enrico
Azienda Agricola Le Campestre
Azienda Olivicola Petrazzuoli
Azienda Agricola La Sbecciatrice
Agriturismo Sangiovanni
Antonietta Melillo - Cipolle di Alife
Fratelli Della Rocca
Birrificio Karma
Terre del Principe
Il team di Pepe in Grani
I produttori dell'Alto Casertano con Franco Pepe e il Grano Nostrum
 
Una festa bellissima. Altro che Terra dei fuochi: questa è la vera Terra di Lavoro. È Terra Felix, quella che ci rende orgogliosi di essere campani e consapevoli di quanto siamo fortunati.
Perché, per dirla con le parole di Vincenzo Coppola, questa non è una piccola Toscana: è l’Alto Casertano.
In attesa che la Pizza del Territorio faccia la sua comparsa nel menu di Pepe in Grani, vi lasciamo con una rassegna delle straordinarie pizze del maestro Franco Pepe:

Memento: crema di cipolle di Alife, crema di ceci delle colline caiatine, cicoria selvatica
Bufala incavolata: cavolo rapa e mozzarella di bufala (in crema e a crudo), 
rucola selvatica
Pacchetelle: pomodoro San Marzano “’e pacchetelle”, mozzarella di bufala dop
Sfizio ai pomodori: pomodorino giallo, pomodoro San Marzano essiccato al sole con sale di Trapani, 
mozzarella di bufala dop


Pepe in Grani
Vico S. Giovanni Battista, 3 – Caiazzo, Caserta
tel. 0823/862718

I produttori dell’Alto Casertano:
Agriturismo Sangiovanni – Caiazzo
Antonietta Melillo (produttrice Cipolla di Alife; Responsabile Comunità del Cibo “Cannavinari del Sannio Alifano” Terra Madre Slow Food) – Alife
Azienda Agricola La Sbecciatrice – Piana di Monte Verna
Azienda Agricola Le Campestre – Castel di Sasso
Azienda Olivicola Petrazzuoli – Ruviano
Azienda Terre del Principe – Castel Campagnano
Birrificio Artigianale Karma – Alvignano
Caseificio Il Casolare – Alvignano
Salumi Mastro Enrico – Caiazzo
Fratelli Della Rocca – Caiazzo

Le Bollicine del brindisi: Contadi Castaldi – Adro, Franciacorta (Brescia)

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