Se quella dei ristoranti con orto
annesso sembra essere una moda globale scoppiata sulla scia di esempi illustri,
è pur vero che ci sono realtà da sempre naturalmente vocate all’autoproduzione,
all’utilizzo di ingredienti che seguono il ritmo di vita della natura e alla
salvaguardia del territorio in cui sono inserite.
La svolta de Il Moera, lungi dall’essere
una mera imitazione delle tendenze del momento, è il risultato di
un percorso già intrapreso da tempo. A partire da questo finale di stagione
estiva infatti, ci sono alcune novità riguardanti il ristorante di Avella
guidato dallo chef patròn Francesco Fusco e sua moglie Diana.
Francesco Fusco |
Nuovo nome, da Locanda a
Ristorante-Orto; nuovo logo, che si rifà all’antico popolo greco, i Moera, fondatore del primo nucleo
abitato di Avella, ma con il tocco green
della vanga; nuovo orto (frutto di mesi di appassionato lavoro), visitabile dai
clienti, in grado di provvedere quasi completamente all’intero fabbisogno del
ristorante, e nuovo menu - dedicato ai piatti della tradizione e, ovviamente, ai
prodotti dell’orto - che va ad affiancare quello dei piatti più creativi.
Una garanzia di freschezza,
genuinità e rispetto della stagionalità raramente riscontrabile altrove.
Il nuovo progetto è stato
presentato in anteprima alla stampa enogastronomica domenica 31 agosto, in una
splendida giornata di sole che ha visto il combinarsi di natura, cultura e
buona cucina.
L’occasione ha fornito
l’opportunità per una visita guidata all’anfiteatro romano di Avella in
compagnia della dottoressa Ida
Gennarelli, responsabile dell’Ufficio Archeologico di Avella, e del sindaco
Domenico Biancardi.
L’Anfiteatro, che si appoggia
alle mura orientali della città di Avella, è tra i più antichi della Campania,
simile per dimensioni a quello di Pompei.
Anfiteatro romano di Avella |
Al ristorante siamo stati accolti
da una splendida tavolata all’aperto imbandita con tanta coloratissima frutta e
verdura, che nella composizione ricordava lo stile manieristico di
Arcimboldo!
Merito di un orto didattico
curatissimo, dalla denominazione fiscale Azienda
Agricola delle Centurie.
Francesco, Giuseppe e Diana Fusco |
Un aperitivo “verde” preparato con ingredienti praticamente a centimetro zero ha predisposto al meglio lo stomaco per il pranzo successivo: Fiori di zucchine fritti in pastella, zucchine alla scapece (precedentemente essiccate al sole prima di essere fritte) e arancino di melanzane su passata di corbarino e scaglie di cioccolato fondente.
Fiori di zucchine fritti |
Zucchine alla scapece |
Arancino di melanzane, passata di corbarino e cioccolato fondente |
Per questa circostanza, lo chef
Francesco Fusco è stato aiutato ai fornelli dal nipote Matteo De Masi, ex
concorrente della prima edizione italiana della trasmissione televisiva Junior
MasterChef.
Francesco Fusco e Matteo De Masi |
Dalla loro cucina sono venuti
fuori tanti piatti curatissimi, dai sapori autentici e dalla provenienza
ultrasicura!
In apertura, Vellutata di
cavolfiore, mallone montorese e scampo croccante. Il mallone è un tipico piatto
tradizionale di Montoro (come ci ha spiegato la sempre sorridente Diana, che è
originaria proprio di quella zona), preparato con verdure miste, patate ed erbe
spontanee.
Vellutata di cavolfiore, mallone montorese e scampo croccante |
A seguire, il trittico composto
da Flan di zucca e spuma di parmigiano, Parmigiana bianca di melanzane con salsicetta e Caso
moscio (formaggio di latte di pecora, di produzione locale) con pesto di aglio
orsino e pane affumicato.
Flan di zucca e spuma di parmigiano; Parmigiana bianca di melanzane;
Caso moscio, aglio orsino e pane affumicato |
Come primo, Ravioli di patate e provola, baccalà e polvere di olive nere (provenienti dagli ulivi circostanti) essiccate al forno.
Ravioli di patate e provola, baccalà e polvere di olive nere |
Un riuscito connubio di
temperature e consistenze quello trovato nel Galletto ruspante, crema di patate
al limone e papaccelle arrostite, volutamente servite meno calde rispetto al
pollastro.
Galletto ruspante, crema di patate al limone e papaccelle |
Francesco Fusco ha inoltre servito
Capicollo e Lonza di maiale preparati con le sue mani.
Capicollo e pecorino |
Lonza di maiale |
Tutto il pasto è stato
accompagnato dai panini caldi della casa, alla cipolla e al finocchietto.
La Cialda di frolla con crema
all’amaretto, fichi freschi e frutta secca e le mini capresine conclusive
confermano quanto lo chef padroneggi con abilità anche l’arte pasticcera.
Cialda di frolla con crema all’amaretto, fichi freschi e frutta secca |
Capresine |
Ambiente accogliente, menu dai
prezzi contenuti (si parte da 35 euro) e la certezza di conoscere ciò che si
mangia: ben ritrovati al Moera!
Il Moera
Ristorante-orto
Via delle Centurie – Avella, Avellino
tel. 081/8252924
La nostra precedente visita a Il Moera: http://allassaggio.blogspot.it/2013/11/locanda-il-moera.html
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